I nostri campioni

Le personalità di cui vi raccontiamo in questa pagina hanno saputo distinguersi grazie all'impegno che hanno profuso nella loro carriera. Un atleta sa cosa significa la preparazione, la quale consta di un duro lavoro sulla propria persona ma anche sul team di cui si fa parte.


Lo sport non costruisce la personalità.
La rivela.
(Heywood Hale Brown)

Alessandro Altobelli

Andrea Pirlo

Filippo Galli

Fiorenzo Caponera

Beppe Gabbiani





...

Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.
(Michael Jordan)


Alessandro Altobelli

Alessandro Altobelli è un ex calciatore professionista italiano, che ha giocato nel ruolo di attaccante, e che ha contribuito con il suo gioco a far vincere all’Italia la coppa del mondo dell’82’. Soprannominato “Spillo” per la sua corporatura snella, Altobelli è stato un prolifico marcatore ed è diventato uno dei più grandi ed efficaci attaccanti italiani della fine degli anni '70 e '80. Un centravanti che eccelleva grazie alle sue capacità. Era anche un giocatore veloce con una buona tecnica e un tiro preciso.

Dopo le parentesi al Latina (Serie C) e al Brescia (Serie B), fu ingaggiato dall'Inter, con cui ha giocato 466 presenze, segnando 209 gol (128 in Serie A) e contribuendo alla vittoria dello scudetto del 1980. Per la nazionale di calcio collezionò ben 61 presenze, segnando 25 gol: il più notevole dei quali è il terzo gol nella finale della Coppa del Mondo del 1982 giocata in Spagna, e vinta dall'Italia contro la Germania dell’Ovest.

Divenne il secondo sostituto in assoluto a segnare in una finale della Coppa del Mondo (dopo Dick Nanninga nel 1978 e Rudi Völler è stato l'unico a ripetere questa impresa dal 1986). Altobelli giocò anche negli europei dell’80, alla Coppa del Mondo FIFA 1986 e euro 88, dove ha giocato come capitano della squadra. Collezionò 4 presenze segnando subito dopo essere entrato nella vittoria per 2-0 contro la Danimarca nella fase a gironi.

Altobelli è ancora oggi il capocannoniere di tutti i tempi in Coppa Italia, con 56 gol in 93 presenze.

Attualmente è analista sportivo per beIN Sports, con Cesare Maldini, avendo anche precedentemente lavorato come opinionista per Al-Jazeera. Dopo il ritiro, era entrato brevemente in politica, lavorando anche come direttore sportivo per il Padova e come scout per l'Inter. Da settembre 2020 è commentatore della trasmissione RAI A tutto campo. Ha anche dato la sua presenza come opinionista in 90º minuto. L’Università Popolare di Milano gli ha voluto consegnare questa onorificenza per sottolineare la sua figura di spessore, senza dimenticare il suo impegno profuso nella pratica sportiva.

Andrea Pirlo

Andrea Pirlo è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico del Fatih Karagümrük. È stato campione del mondo nel 2006 e vicecampione d'Europa nel 2012 con la nazionale italiana. Soprannominato il Maestro e il Metronomo, si è segnalato sin da giovane come uno dei maggiori talenti espressi dal calcio italiano. 

È considerato uno dei più grandi centrocampisti di tutti i tempi oltreché uno dei più forti registi della storia del calcio. Quattro volte fra i tre migliori registi dell'anno secondo l'IFFHS (tra il 2006 e il 2015), in altrettante occasioni è stato inserito tra i 23 candidati al Pallone d'oro, classificandosi nono nel 2006, quinto nel 2007, settimo nel 2012 e decimo nel 2013.

Ha giocato con Brescia, Inter e Reggina prima di passare al Milan, squadra in cui è stato titolare inamovibile nello schema tattico del tecnico Carlo Ancelotti e con cui ha vinto, in dieci anni di militanza, due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due UEFA Champions League, due Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA. Dal 2011 al 2015 è stato un giocatore della Juventus, con cui ha vinto quattro scudetti, due Supercoppe italiane e una Coppa Italia.

Con la nazionale vanta 116 presenze (quinto nella relativa classifica di presenze) e 13 reti e ha partecipato a tre Mondiali, tre Europei e due Confederations Cup. Insieme a Daniele De Rossi e Mario Balotelli, è uno dei tre giocatori ad aver segnato almeno una rete in ognuna delle tre principali competizioni calcistiche disputate dalla nazionale maggiore (campionato mondiale, campionato europeo e Confederations Cup). Ha inoltre il primato di presenze (37, alla pari di Francesco Bardi) e di reti (15, alla pari di Alberto Gilardino) con la nazionale italiana Under-21.

Nel 2020 ha intrapreso la carriera da allenatore con la Juventus, con cui ha vinto nella stagione d'esordio una Coppa Italia (2020-2021) e una Supercoppa italiana (2020). L’Università Popolare di Milano ha voluto conferirgli con grande orgoglio questo importante riconoscimento per il suo contributo al mondo dello sport. 


Filippo Galli

Filippo Galli è oggi un allenatore di calcio italiano ed ex giocatore, che ha giocato nel ruolo di difensore. È ricordato soprattutto per il suo lungo periodo di successo con il Milan, dove ha giocato al fianco di fuoriclasse come Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti, formando una forte formazione difensiva sotto gli allenatori Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Durante le sue 15 stagioni con il club, ha vinto cinque titoli di Serie A e tre titoli di UEFA Champions League, tra gli altri trofei.

Giocatore composto, coerente, intelligente, tenace e tatticamente versatile, con tecnica e distribuzione eccellenti, Galli era famoso per la sua capacità di marcatura a uomo e consapevolezza difensiva; un giocatore attento, eccelleva nella lettura del gioco, ed era solitamente usato come difensore centrale, anche se spesso veniva chiamato a sostituire in qualsiasi posizione difensiva vista la sua straordinaria capacità di ricoprire egregiamente ogni ruolo difensivo, e giocava anche come terzino destro, e occasionalmente come libero. Nato a Monza, Galli ha giocato per il Milan dal 1983 al novembre 1996, dopo essere stato inizialmente membro del settore giovanile del club

Prima di entrare nella nazionale maggiore del Milan, Galli ha inizialmente esordito professionalmente mentre era in prestito al Pescara durante la stagione 1982-83. Dopo il Milan, nel 1996 viene ceduto alla Reggiana, altra squadra di Serie A. Dopo due stagioni con la Reggiana, si è trasferito al Brescia per due stagioni, aiutando il club alla promozione in Serie A, durante la stagione di Serie B 1999-2000, e successivamente aiutando la squadra a evitare la retrocessione e qualificarsi per la Coppa Intertoto UEFA 2001 nella stagione successiva, giocando al fianco di Roberto Baggio, sotto la guida dell'allenatore Carlo Mazzone. All'età di 38 anni, ha successivamente trascorso una stagione aWatford mentre Gianluca Vialli era l'allenatore della squadra, segnando una volta contro Walsall

Nonostante le sue capacità, ha spesso lottato con gli infortuni durante la sua carriera e ha servito prevalentemente come supporto nella sua carriera successiva, in seguito all'emergere di giocatori più giovani.

Galli si è ritirato nel 2004, all'età di 41 anni, dopo due stagioni con il club minore di Serie C 2 Pro Sesto. Dopo il ritiro ha intrapreso la carriera di allenatore e per molti anni è stato responsabile del settore giovanile del Milan. Nell'agosto 2008 inizia a lavorare in prima squadra, diventando viceallenatore di Carlo Ancelotti, al fianco dell'ex compagno di squadra Tassotti. Dopo la partenza di Ancelotti nel 2009, è diventato assistente tecnico dell'allora nuovo allenatore Leonardo Araújo. Galli ha anche lavorato occasionalmente come opinionista. A settembre 2012 inizia il corso per allenatori a Coverciano.

Nel suo ricevere la laurea dell’Università popolare di Milano, oltre a definirsi emozionato e onorato per questo riconoscimento, ha posto l’accento su come sia estremamente importante la formazione anche per quanto riguarda le persone adulte.

Fiorenzo Caponera

Fiorenzo Caponera è uno dei più apprezzati e noti dirigenti di azienda con una eccellente preparazione in molte aree del management. Amministratore Unico del Gruppo Worldwide Communication, con sede in Lussemburgo. La società operava nel settore Manageriale e della comunicazione con particolare interesse al settore sportivo e musicale, dove si occupava della gestione sportiva e manageriale di piloti di livello mondiale e della gestione di eventi pro-pubblicitari nel Campionato del Mondo di Motociclismo.

Amministratore Unico della Global Events Management con sede in Locarno (svizzera) La Società opera nel settore della comunicazione sportiva e gestione di eventi internazionali nel settore sportivo. (Campionato del Mondo di Motociclismo);

La sua squadra di motociclismo viene fondata nel 1997 grazie ai finanziamenti di Vasco Rossi. Il nome del cantante, quindi, compare per questo nella denominazione iniziale: la partnership finisce nel 2000. La seconda corona mondiale, l’ultima, arriva con la denominazione ‘Imola Circuit Exalt Cycle Racè: ci pensa il francese Arnaud Vincent, sempre in 125cc.

“Siamo orgogliosi soprattutto dei tanti talenti che abbiamo portato a livello mondiale. Questa è la nostra più grande soddisfazione” aveva sottolineato lo stesso Fiorenzo Caponera dopo che la squadra aveva dichiarato di non partecipare più al mondiale.

All’Università Popolare di Milano, mentre ritirava il suo titolo, ci lasciò, come è tipico delle grandi personalità, alcune frasi che furono subito oggetto di riflessione come quando ci disse che «Io lavoro nella formazione, quando ho dovuto applicarmi al motociclismo ho dovuto prendere una decisione. O lavoravo sulla macchina o lavoravo sull’uomo. Decidendo di lavorare al 30% sulla macchina e al 70 % sull’uomo. Questo perché la macchina ha dei limiti, l’uomo no».

Per poi proseguire sostenendo che «un conto è vedere e leggere cosa succede nel mondo dai giornali e un conto è invece toccare con mano quello che è il vostro impegno per la gente comune. Questo mi ha colpito e mi ha dato molto di più della vittoria di un gran premio». L’Università Popolare di Milano gli ha voluto consegnare questa onorificenza per sottolineare la sua figura di spessore, senza dimenticare il suo impegno nel management.


Beppe Gabbiani

Giuseppe Gabbiani è un pilota automobilistico italiano che ha gareggiato anche in Formula 1. Dopo un'egregia carriera nei kart iniziata nel 1971 (vince due titoli italiani, un titolo europeo a squadre senza però vincere nessuna prova e mai gare internazionali) passa alla Formula Italia e poi alla Formula 3 Europea, dove vince all'esordio in Francia. Dopo aver ottenuto un quarto posto in questa categoria passa alla più competitiva Formula 2 con il Trivellato Racing Team. La Surtees, a seguito dell'incidente occorso a Vittorio Brambilla nelle prime fasi del Gran Premio d'Italia del 1978, decide di affidargli la vettura per gli ultimi due Gran Premi. Gabbiani però non riuscirà a qualificarsi.

Nel 1979 continua in Formula 2 con il team March ufficiale, ma in subordine rispetto alla prima guida Marc Surer. Ciò nonostante, riesce ad ottenere diversi buoni piazzamenti. Il suo rifiuto di cedere la posizione a Surer in un paio di gare gli costano però il posto alla March a fine anno. Sempre nel 1979 si iscrive anche al Gran Premio Dino Ferrari di Imola, non valido come prova del Mondiale F1, con una Shadow, ma non vi prenderà parte perché è vittima di un raggiro da parte del proprietario del team, Don Nichols: la partecipazione era stata finanziata dal padre Dante, ma durante le prove rompe il motore e la squadra si rifiuta di sostituirglielo se non viene versata una somma supplementare. Gabbiani decide di lasciare l'autodromo.

Nel 1980 cominciò a correre nelle gare di durata più prestigiose, pilotando anche vetture ufficiali Lancia e in tre occasioni nel campionato ProCar, monomarca della BMW che allora si svolgeva nei week end dei gran premi di Formula 1 e che vedeva al via, oltre agli iscritti regolari, anche i sei migliori piazzati delle qualifiche della Formula 1. Non a caso il campione del 1979 fu Niki Lauda con BMW M1 del team Project 4 di Ron Dennis. A metà 1980, complice l'incidente mortale di Hoettinger ad Hockenheim, fu assunto dal Team Maurer di F2. Con la vettura del team tedesco sfiorò la vittoria a Pergusa. Ottenne poi solo un sesto posto a Zandvoort, ma la sua annata fu giudicata positiva e nel 1981 l'Osella lo richiamò in Formula 1.

I rapporti con Osella ben presto si deteriorarono e anche a causa dell'impossibilità di ottenere gomme da qualifica decenti (che spettavano invece per contratto al suo compagno di squadra Jarier), per ben 12 volte non poté qualificarsi e nei tre Gran Premi corsi non arrivò mai alla fine. Ritornato in Formula 2 sempre con il team Maurer, nel 1982 ebbe un'annata appena decente. Nel 1983 invece, al volante della March-BMW dominò la prima parte del campionato con 4 vittorie, (fra cui una leggendaria al Nürburgring Nordschleife, dopo un'aspra lotta con Alessandro Nannini finita all'ultima curva). L’intrepido e veloce Beppe Gabbiani è un laureato dell’università Popolare di Milano.