Donne d'eccellenza

Con questo premio abbiamo voluto onorificare personalità eccezionali dell'universo femminile, che hanno conseguito importanti successi a livello di carriera e di vita. 

La loro esperienza insegna ed è d'esempio per tutti noi!

Essere donna è così affascinante. 
È un’avventura che richiede tale coraggio, 
una sfida che non annoia mai
(Oriana Fallaci)

Fiona May

Ewa Spadlo

Edmonda Aldini

Luisa Casiraghi

Bali Lawal

...

L’eccellenza è fare una cosa comune in un modo non comune.
(Booker T. Washington)

Fiona May

Fiona Winsome Marcia May è un'ex lunghista, triplista e attrice britannica naturalizzata italiana. Nel corso della propria carriera sportiva si è laureata due volte campionessa mondiale di salto in lungo, specialità in cui inoltre è salita due volte sul secondo gradino del podio olimpico. È tuttora la detentrice del record italiano di salto in lungo outdoor. Avendo conquistato quattro medaglie ai campionati del mondo (due ori, un argento e un bronzo), la May è l'atleta italiana che più volte è salita sul podio ai campionati del mondo di atletica leggera.

Nata nel Regno Unito in una famiglia di origine giamaicana dedita allo sport (il figlio di una sua cugina è il rugbista inglese Marcel Garvey), rappresentò la Gran Bretagna in due edizioni dei Giochi olimpici e l'Inghilterra in una dei Giochi del Commonwealth. Ha acquisito la cittadinanza italiana dopo il matrimonio con Gianni Iapichino, astista e multipista toscano, celebrato nel 1994. Nello stesso anno ha esordito nella nazionale azzurra agli Europei di Helsinki, dove ha conquistato la medaglia di bronzo in quella che sarà la sua specialità, il salto in lungo.

La sua è stata una carriera ricca di successi, fra cui una medaglia europea d'argento a Budapest 1998, due medaglie d'oro mondiali a Göteborg 1995 ed Edmonton 2001, un argento a Siviglia 1999, un bronzo ad Atene 1997 e due argenti olimpici ad Atlanta 1996 e Sydney 2000.

Detiene il record italiano del salto in lungo, che ha migliorato sette volte, fino ad arrivare all'ultimo proprio in occasione di una medaglia (Budapest 1998), con 7,11 m; ha stabilito due volte anche il record nel salto triplo fino a portarlo a 14,65 m, successivamente superato da Magdelín Martínez. Fiona è stata anche campionessa mondiale indoor nel 1997 e campionessa europea, sempre indoor, nel 1998; in quest'ultima occasione ha stabilito il primato italiano di salto in lungo al coperto con la misura di 6,91 m, record eguagliato il 20 febbraio 2021 dalla figlia Larissa.

Abbandonata la carriera sportiva, è entrata nel mondo dello spettacolo, partecipando tra il 2006 e il 2007 alla terza edizione della trasmissione, in onda su Rai 1, Ballando con le stelle, condotta da Milly Carlucci, in coppia con Raimondo Todaro, e uscendone vincitrice con l'81% dei voti. Fiona è anche protagonista della fiction Butta la luna, tratta da un best seller di Maria Venturi, e ha preso parte, insieme con la figlia Larissa, a una serie di spot per il marchio Kinder della Ferrero.

L’Università Popolare di Milano ha voluto conferirgli con grande orgoglio questo importante riconoscimento per il suo contributo alla cultura italiana e al mondo dello sport.

Ewa Spadlo

Ewa Spadlo nasce in Polonia, a Wroclaw. Dopo una prima esperienza di studi teatrali presso il CTA di Milano, è ammessa al corso Attori alla Civica Scuola D’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e si diploma nell’anno 2000. Successivamente frequenta un corso di perfezionamento presso l’Accademia D’Arte Drammatica di Krakowia, in Polonia, allora diretta da Jerzy Stuhr. Lavora con diversi registi polacchi, tra cui Tadeusz Bradecki.

Lo spettacolo “Il Pozzo”, con la regia di Bradecki è stato presentato in anteprima al “Mittelfest” di Cividale del Friuli. Ha poi lavorato in diversi progetti teatrali con registi italiani, tra cui Giorgio Marini, in “Lady in the Dark”, musical di Kurt Weil, per la riapertura del Teatro Massimo di Palermo. Accanto a Eros Pagni lavora per un progetto teatrale diretto da Giuseppe Di Leva su testi di Achille Campanile. Con la compagnia di Paolo Rossi partecipa allo spettacolo “Questa Sera Si Recita Moliére”. 

Lo spettacolo, oltre che in Italia, è stato presentato al “Molière Festival” di Krakowia. In ambito cinematografico partecipa al Film “La Banda Dei Babbi Natale” con Aldo, Giovanni e Giacomo per la regia di Paolo Genovese. Nel 2002 fonda con il regista Stefano Francesco Alleva l’Associazione Culturale Harvey e partecipa agli spettacoli “In Alto Mare” e “Tempo di Scirocco – Omaggio a Ernesto Ragazzoni” presentati in anteprima alle edizioni 2009 e 2010 del Festival Dei Due Mondi di Spoleto. È protagonista dello spettacolo “A Piedi Nudi Nel Parco” che ha debuttato all’edizione 2011 del Festival di Spoleto. Parallelamente alla professione di Attrice si dedica con frequenza ad attività laboratoriali di formazione teatrale.

Ewa parla e padroneggia correttamente tre lingue: polacco di cui è ovviamente madrelingua, italiano e inglese. Nel tempo libero ama dilettarsi e cimentarsi nella scherma, nell’equitazione, nello sci, nella vela, suonare il pianoforte e cantare. Ewa Spadlo è una laureata dell’Università Popolare di Milano.

Edmonda Aldini

Edmonda Aldini nasce a Reggio Emilia, nel piccolo nucleo di Ca' di Rocco a Reggio Emilia. A 14 anni vince un concorso con borsa di studio e viene ammessa, prima dell'età minima, all'Accademia d'arte drammatica, diretta da Silvio D'Amico. Nel 1951 si diploma, assieme ad attori del calibro di Luigi Vannucchi, Glauco Mauri, Franco Graziosi e all'allora allievo regista Andrea Camilleri.   Debutta, e si fa immediatamente notare per le sue doti recitative, come attrice drammatica teatrale a San Miniato nel 1953 nei I dialoghi delle Carmelitane nel ruolo di suor Costanza.

Nel 1955 è a fianco di Vittorio Gassman, con il quale recita per diversi anni ricoprendo parti di eccezionale difficoltà. Tra le opere migliori di quel periodo si ricordano: l'Ornifle di Jean Anouilh (1957), il dramma a sfondo sociale Alla periferia di Federico Zardi, la memorabile interpretazione in Oreste di Vittorio Alfieri, di una bellissima Clitennestra, tutta giocata sui registri bassi, fino al Gioco degli eroi televisivi (1963), grande successo di critica e di pubblico, nel quale sosteneva tutti i ruoli femminili, dalla regina Atossa de I Persiani di Eschilo a Maria nel Pianto della Madonna di Jacopone da Todi.

Molto presente anche nella prosa radiofonica della Rai, dagli anni Cinquanta. Nel 1961 è al teatro Piccolo di Milano nello Schweyk nella Seconda guerra mondiale di Bertolt Brecht, perfettamente a suo agio. Nel 1963 interpreta il film Ro.Go.Pa.G., nell'episodio diretto da Pier Paolo Pasolini. Dallo stesso anno al 1966 si concede una parentesi televisiva, dapprima conducendo L'approdo, successivamente affiancando Luigi Silori nel programma culturale Libri per tutti, in cui il conduttore invitava l'attrice a leggere brani di autori contemporanei. 

Torna poi a teatro, con la parte di Bradamante nel fortunato Orlando furioso di Luca Ronconi-Edoardo Sanguineti, a Spoleto prima, poi nelle piazze italiane (1969), e con Francesca Benedetti e Nando Gazzolo, tra i fondatori della Comunità Teatrale dell'Emilia-Romagna.

Attrice dalle multiformi possibilità, Edmonda Aldini ha legato il suo nome a interpretazioni importanti: da La figlia di Jorio, diretta da Roberto De Simone, con Giuseppe Pambieri e Elena Zareschi, a Ignorabimus di Arno Holz, diretto da Ronconi al Fabbricone di Prato - ma con Ronconi occorre ricordare anche la straordinaria prova di attrice nel Riccardo III allo Stabile di Torino (era Lady Anna accanto a Gassman), Confessione scandalosa di Ruth Wolf (1978), nei panni e nelle vicissitudini più psicologiche che storiche di Cristina di Svezia, diretta da Giuseppe Patroni Griffi (con il quale interpretò anche Elettra nell'Oreste di Vittorio Alfieri, accanto a Remo Girone).

Negli ultimi anni l'attrice ha diradato le sue apparizioni, privilegiando le serate di poesia, per poi ritirarsi a vita privata. La straordinaria Edmonda Aldini è una laureata dell’università Popolare di Milano.

Luisa Casiraghi

Luisa Casiraghi in poche e semplici parole è impresa ardua se non impossibile. Luisa è una vera artista poliedrica capace di abbracciare con talento e capacità i più svariati campi artistici. Milanese di nascita Luisa è danzatrice, coreografa, ricercatrice in scienze del movimento orientali, artista marziale, docente di danza contemporanea e aikido applicato alla danza, fotografa, videasta, ricercatrice in scienze umane, filosofie e religioni orientali e in ultimo persino arciere. E state certi che sicuramente ci siamo dimenticati ancora qualcosa.

La sua formazione si produce in ambiti diversi: quello della fotografia, della danza, delle tecniche di movimento e combattimento orientali, delle scienze e filosofie orientali, delle religioni comparate, disegnando un percorso eclettico e diversificato, il cui terreno comune è innanzitutto la ricerca di un cammino spirituale, ancor prima che artistico.

Nel 1973, dopo gli studi di lingue straniere e il diploma superiore in lingue e traduzione simultanea, segue i corsi di arti grafiche - specializzazione fotografia - e lavora come fotografo d’arte, still life e teatro, proseguendo parallelamente lo studio di differenti tecniche di danza. La sua profonda passione e affinità con il pensiero orientale la spinge a intraprendere, molto giovane, lo studio delle filosofie induista e buddista.

Allo stesso tempo, attirata dalla concezione e dal lavoro corporeo delle arti marziali, nel 1976 inizia il suo percorso interiore di lavoro sul “corpo”, che la conduce alla pratica dell’aikido in Italia e in Francia, che abbina alla sua formazione specifica di danzatrice, e alla pratica del “Pranayama Yoga Vedanta” con il suo Maestro Swami Sivananda Hridayananda della “Divine Life Society” di Rishikesh, in India, che rappresenta l’inizio del suo percorso spirituale.

Nel 1980, l’incontro con Carolyn Carlson, che la prende nella sua compagnia italiana “Teatro Danza La Fenice”, rappresenta la prima tappa importante del suo percorso artistico, seguita, fra le più importanti, da quella con Larrio Ekson a Venezia e Parigi, e con Jorma Uotinen, al “Teatro Alla Scala” di Milano. Nel 1986 diviene coreografa e fonda la propria compagnia a Milano, portando le sue creazioni in tutta Europa, nei principali festival di coreografia, e vincendo numerosi premi.

Allo stesso tempo, grazie all'importante collaborazione con Claude Le-Anh e Yves Schmitt, videasti francesi, seguita da quella con Simonetta Bernardi, inizia un lavoro di ricerca sulla coreografia e sulla sua traduzione attraverso l'obiettivo, lavorando alla telecamera e creando un linguaggio coreografico-drammaturgico specifico per il video, a complemento della sua esperienza di fotografa. Portando “nel movimento” la sua decennale esperienza come fotografa, crea così numerosi video, ospitati nei più importanti festival di video-coreografia europei, e ricevendo, anche in questo campo, premi e riconoscimenti internazionali.

Luisa Casiraghi con la sua multiforme artisticità è una laureata di prestigio dell’università popolare di Milano. 

Bali Lawal

Bali Lawal è stata una delle più affermate protagoniste delle passerelle della moda per i maggiori stilisti come Armani, Bulgari, Krizia, Chopard, Calvin Klein, Versace, Damiani, fino al 2013, nonché profonda conoscitrice dell’ambiente e delle sue dinamiche. Al termine della sua prestigiosa carriera decide di cambiare approccio portando con sé il ricco bagaglio di esperienze maturate.

Fonda così A Coded World un progetto di moda e design trasversale per geografia e culture, che ha l’obiettivo di dare visibilità a giovani stilisti e designer provenienti da diversi parti del mondo. Lo si può definire un progetto da antropologia della moda.

Originaria della Nigeria, non ha dimenticato il continente che le ha dato i natali: di recente ha avviato una onlus che aiuta i ragazzi del villaggio di Nyumbani, in Kenya, a trovare la propria strada denominato Teaching the way. Da un punto di vista umano, è alla continua ricerca di sé stessa, non si ferma e crede nelle piccole positività della vita, capaci di arricchire una persona, sul piano professionale e umano.

Nel turbinio della vita che si interseca in lungo e continuo cambiamento di innovazione nel settore moda, che richiede capacità di adattamento e resilienza, Bali ha saputo coniugare passione e esperienza per analizzare ogni cosa, provando a prodigarsi per gli altri, aiutando sé stessa e gli altri. Si è sempre mossa nel rispetto dello spirito della sua Associazione, che collabora con tutte le persone di diverse nazionalità ed etnie.

Da imprenditrice, nel corso degli ultimi anni, ha creato e dato assistenza ai vari percorsi Atelier, e in diversa città italiana si è dedicata ad attività di formazione e insegnamento, laboratori e consulenza, sia in Italia che all’estero. Ha un bel ricordo di alcuni dei percorsi proposti nel sud d’Italia per la calorosa accoglienza a lei manifestata.

Elencare tutti i premi assegnati a Bali non è una impresa facile. Ultimamente, tra gli altri premi ricevuti, le è stata consegnata il Premio alla carriera della prestigiosa Università Internazionale degli Studi di Milano. Inoltre, è stata premiata all’ottava edizione dei Designers e Modelli Africani nel Mondo.

In questa occasione, ha ricevuto l’award per il progetto A CODED WORLD e come Top Model internazionale.

A CODED WORLD crea attività in un contesto di inclusione in ogni parte del mondo, offrendo formazioni a 360° con   servizi fotografici, scegliendo le persone sul posto, spiegando alle ragazze e ragazzi di credere nella loro intuizione esperienziale e ai valori nati dai legami tra tradizione e modernità da altre culture di orizzonti diversi. L’Università popolare di Milano ha tributato a Bali Lawal uno dei suoi premi più prestigiosi.